22 febbraio 2011 ore 16.11.57
SMS da Stefania cugina:
"Ciao Cuginona, siediti mi raccomando che ti devo dare una news!!!!Io e Angelo aspettiamo un bambino/a, sono di otto settimane, sono al settimo cielo e già non vedo l'ora che il piccolino arrivi, che emozione!!!!"
Che emozione davvero.....e come sono felice.
Ora, l'arrivo di una nuova vita è qualcosa di miracoloso, di entusiasmante, di unico, un vero e proprio miracolo!!!!
Io e Stefania non abitiamo nella stessa città, purtroppo, e quindi le possibilità di vedersi sono davvero rare, ma ci sentiamo e avere questa notizia mi ha reso davvero felice, come avrei potuto non telefonarle immediatamente? Così ho fatto. Com'era felice e preoccupata insieme, abbiamo la stessa età e al telefono l'ho sentita improvvisamente "grande", in preda alle nausee e ai mille dubbi parlarmi di quanta fame ha in questo periodo e di come diventerà, se va avanti di questo passo, una balena prima di partorire. L'ho sentita bene, però e spero di riuscirla a vedere quanto prima.
Auguro a lei, ad Angelo e al piccolino o alla piccolina che arriverà tutto il bene di questo mondo e un mare di felicità e mi faceva piacere condividere con voi questa bella notizia.
Buona serata a tutti!!!!
Perchè Margherita, perchè nel giardino di fragole? Margherita è il nome della mia nonna materna, purtroppo scomparsa qualche anno fa e alla quale ero molto legata, le fragole perchè le facevano allergia e mia nonna era come una bimba voleva tutto quello che non poteva avere e io l'adoravo per quello che era, questo blog lo dedico a lei: una donna vitale, socievole, adorabile, UNICA, che se ai suoi tempi avesse potuto avrebbe avuto un blog pieno d'amore e di spensieratezza com'era lei.
Welcome!!!!!!
Benvenuti nel mio giardino al profumo di fragola, spero siate golosi perchè ho intenzione di coccolarvi con dolci pensieri.....
martedì 22 febbraio 2011
domenica 20 febbraio 2011
Il più bello dei mari
Il più bello dei mariNazim Hikmet
è quello che non navigammo.
Il più bello dei nostri figli
non è ancora cresciuto.
I più belli dei nostri giorni
non li abbiamo ancora vissuti.
E quello
che vorrei dirti di più bello
non te l'ho ancora detto.
venerdì 18 febbraio 2011
giovedì 17 febbraio 2011
Un attimo prima, un attimo dopo e alla fine un pesce fuor d'acqua......
A:"eh..."
IO: "forse A. credo che visto che dopo tre anni non riusciamo a far nessun passo avanti nella nostra storia credo che sia giusto che ognuno faccia la propria strada...."
A: "va bene. Sai tu sei giovane ed è giusto che siccome vogliamo forse cose diverse tu devi sentirti libera di trovare la persona che possa darti quello che tu cerchi".
Chi ha lasciato chi? Penso che uno lascia l'altro quando quello lasciato si dispera e fa qualunque cosa per non essere mollato e per riconquistare il cuore e la fiducia di chi sta lasciando. Ma quando così non è vuol dire che uno dei due ha solo avuto il coraggio di fare il primo passo al posto dell'altro che più vigliaccamente rimaneva attaccato come una cozza al suo scoglio ad una storia che stava stretta ad entrambi. Quindi che dire ci siamo lasciati, perchè io l'ho detto e lui ha accettato, tutto perchè io sono giovane e lui si sente troppo grande per fare scelte impegnative (non ho capito cosa volesse dire ma va bene così).
A: "Se fossi entrata nella mia vita in un altro momento chissà forse sarebbe andata diversamente"
Bè allora lasciami in pace perchè mi cerchi se il momento non era quello giusto?
La vita è fatta di attimi e in quegli attimi bisogna prendere delle decisioni che non sempre sono le scelte giuste ma sono le scelte del momento, degli stati d'animo, delle persone che ci mettono nella condizione di scegliere.
D. l'ho conosciuto un pò più di un mese fa e dopo diverse uscite con G. e F. (una coppia) lui ha deciso che sono troppo grande per lui (effettivamente 8 anni di differenza non sono pochi).
Ora mi domando: per A. troppo giovane per D. troppo grande (sarà rimasto scottato dalla storia che ha avuto con una che di anni in più ne aveva 13?) S. mi dice "peccato che non ti abbia incontrato un attimo prima". Un attimo prima, un attimo dopo e alla fine mi sento un pesce fuor d'acqua che vede lungo i binari della vita un enorme orologio che continua a dirmi che ciò che non capita in una vita capita all'improvviso e che la tua vita cambia quando meno te l'aspetti. Ma se tanto mi da tanto non è che quando la mia vita dovrà cambiare io passerò dalla strada del cambiamento un attimo prima o un attimo dopo?
Buona serata a tutti!!!!!
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martedì 15 febbraio 2011
E' il tono a fare la musica.....
La mia amica Chiara me lo dice spesso: "E' il tono che fa la musica". Se è vero che la musica dovrebbe essere qualcosa di piacevole da ascoltare forse certe persone dovrebbero leggere bene lo spartito della buona educazione, della gentilezza e perchè no del sorriso. Poi ovviamente dovrebbe imparare a suonare e rendersi conto che persistere nelle stonature non è cosa gradita a chi li circonda soprattutto quando dietro la stonatura c'è il desiderio di far del male e non la consapevolezza che malgrado qualche nota presa male c'è dell'altro da salvare. Un pò di umiltà per favore. Non sempre essere umili è un segnale di sottomissione anzi è spesso sinonimo di grande intelligenza. E se siete frustrati perchè non sapete come imporvi sugli atri e non siete in grado di far valere il vostro ruolo fatevi un piccolo esame di coscienza se sapete suonare orecchie sensibili sapranno ascoltare perchè non sempre è importante la sostanza è spesso fondamentale la forma soprattutto quando bisogna farsi intendere.
Scusate dovevo sfogarmi stamattina a forza di stonature mi hanno fatto venir mal di testa, stasera prima di andare a dormire credo che ascolterò Beethoven che ne dite?
Buona serata a tutti.
Scusate dovevo sfogarmi stamattina a forza di stonature mi hanno fatto venir mal di testa, stasera prima di andare a dormire credo che ascolterò Beethoven che ne dite?
Buona serata a tutti.
lunedì 14 febbraio 2011
San Valentino.....le due facce della medaglia.
Oggi è il 14 febbraio e da giorni e giorni come tutti gli anni si sente nell'aria profumo d'amore e di baci Perugina. Le poesie d'amore volano nel cielo, i cuori si riempiono di buoni sentimenti, tutti sono più innamorati e i single si sentono decisamente un pò "sfigati".....non vi preoccupate domani è la nostra festa.
Ma dico io per sentirsi innamorati bisogna aspettare che arrivi San Valentino?????? E' un pò come quando le donne escono per festeggiare l'8 marzo.....nulla in contrario ci mancherebbe ma le donne andrebbero festeggiate sempre o no? Così come i papà e le mamme o sbaglio? Ma tornando a San Valentino, questo è il primo anno dopo tre anni di fidanzamento che non lo festeggio o meglio non lo festeggio da innamorata (innamorata della vita sempre ma adesso non di un uomo). Chiamarsi Valentina in questo giorno ha due risvolti della medaglia: o le persone se lo ricordano per forza con la scusa della festa degli innamorati o se lo dimenticano esattamente per la stessa ragione, le mie amiche e la mia famiglia però di solito non lo dimenticano mai e questa è la cosa che conta non tanto per gli auguri quanto per il pensiero e quando qualcuno ti pensa è già di per sè una cosa meravigliosa.
Buon San Valentino a tutti, innamorati e non....
Buon inizio settimana!!!!!
Ma dico io per sentirsi innamorati bisogna aspettare che arrivi San Valentino?????? E' un pò come quando le donne escono per festeggiare l'8 marzo.....nulla in contrario ci mancherebbe ma le donne andrebbero festeggiate sempre o no? Così come i papà e le mamme o sbaglio? Ma tornando a San Valentino, questo è il primo anno dopo tre anni di fidanzamento che non lo festeggio o meglio non lo festeggio da innamorata (innamorata della vita sempre ma adesso non di un uomo). Chiamarsi Valentina in questo giorno ha due risvolti della medaglia: o le persone se lo ricordano per forza con la scusa della festa degli innamorati o se lo dimenticano esattamente per la stessa ragione, le mie amiche e la mia famiglia però di solito non lo dimenticano mai e questa è la cosa che conta non tanto per gli auguri quanto per il pensiero e quando qualcuno ti pensa è già di per sè una cosa meravigliosa.
Buon San Valentino a tutti, innamorati e non....
Buon inizio settimana!!!!!
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martedì 8 febbraio 2011
Conversazioni postali
Da pochi minuti sono rientrata dalle mie commissioni quotidiane e tra queste quella che di solito lascia il segno più incisivo e la coda in posta. Eh si perchè a differenza degli altri uffici, in posta sai quando entri ma non quando esci. Ovviamente rinuncio a priori ad andare alla Posta centrale, oltre le mie gambe (dista parecchio da dove lavoro) a rifiutarsi è anche la mia pazienza perchè pur essendo una persona tollerante, a volte anche eccessivamente, davanti a code interminabili e a "profumi" poco gradevoli provenienti da intestini malconci di persone poco avvezze all'acqua e al sapone, anche la mia pazienza sventola bandiera bianca in segno di arresa e di pietà divina. Certo le file chilometriche davanti a sportelli chiusi o peggio ancora occupati da "personale presente ma non operativo" non si sprecano neanche nell'ufficio più piccolo ma a me sembra di perdere meno tempo e a volte a certe convinzioni conviene non rinunciare.
L'Ufficio postale è uno dei posti dove stranamente riesco con più facilità ad ascoltare i discorsi della gente: le "conversazioni postali" come amo definirle io.
Detesto sbuffare e lamentarmi per la lentezza delle operazioni, mi diverto al contrario a sentire di cosa parlano gli altri durante l'attesa. Oggi, per esempio, davanti a me c'era una signora con un paio di scarpe dal tacco allucinante, ci stava sopra come se dovesse camminare sulle uova quando arrivò il suo turno pensai che da un momento all'altro sarebbe cascata per terra e invece, per fortuna, se pur traballando l'espressione del suo viso sembrava sicura e tranquilla. La donna per tutto il tempo non solo non aveva rivolto parola a nessuno ma era rimasta perennemente concentrata sullo sportello che l'avrebbe servita, forse aveva pura che qualcuno le rubasse il posto? Una coppia non più tanto giovane si lamentava della bassa pensione: "Una vita di sacrifici e poi in cambio non arrivi neanche a fine mese" disse l'uomo "non arrivi neanche alla metà del mese" lamentò la donna e poi un lungo sospiro. I ragazzi che entrarono subito dietro di me erano accompagnati da un cane formato famiglia, non chiedetemi la razza, non li riconosco mai, ma una cosa è certa era grande. In un angolo per non dare fastidio viste le dimensioni del loro amico a quattro zampe cominciarono a commentare la signora dello sportello, ridevano per il colore sinceramente discutibile dei suoi capelli: un misto di rosso, biondo, arancione, un mix esplosivo direi. Fu in quel momento che la coppia della "pensione" disse: "non ci sono più i giovani di una volta, oggi non rispettano più nessuno, una volta...." ma non riuscì a comprendere la fine della frase perchè il cane cominciò ad abbaiare così forte da costringere uno dei due ragazzi ad uscire dalla posta e a me a non sapere come finiva la frase. Poi toccò a me e in quel momento un uomo appena entrato si avvicinò allo sportello chiedendo una raccomandata con ricevuta di ritorno: bè l'espressione sul viso del signore quando l'impiegata rispose che avevano terminato le ricevute di ritorno non può essere commentabile: diciamo definirlo stupito è un eufemismo. Uscendo dalla posta incontrai un muro con una scritta "E se fosse per sempre?" Sicuramente era frutto di una dedica d'amore ma inevitabilmente pensai che quel per sempre era associabile al passare del tempo. Il tempo passa ma le frasi che si sentono sono sempre le stesse e per sempre saranno le stesse. Cambiano i soggetti ma alla fine della fiera tutte le generazioni si raccontano, soprattutto in posta, sempre le stesse cose.
Buona giornata!!!!!
L'Ufficio postale è uno dei posti dove stranamente riesco con più facilità ad ascoltare i discorsi della gente: le "conversazioni postali" come amo definirle io.
Detesto sbuffare e lamentarmi per la lentezza delle operazioni, mi diverto al contrario a sentire di cosa parlano gli altri durante l'attesa. Oggi, per esempio, davanti a me c'era una signora con un paio di scarpe dal tacco allucinante, ci stava sopra come se dovesse camminare sulle uova quando arrivò il suo turno pensai che da un momento all'altro sarebbe cascata per terra e invece, per fortuna, se pur traballando l'espressione del suo viso sembrava sicura e tranquilla. La donna per tutto il tempo non solo non aveva rivolto parola a nessuno ma era rimasta perennemente concentrata sullo sportello che l'avrebbe servita, forse aveva pura che qualcuno le rubasse il posto? Una coppia non più tanto giovane si lamentava della bassa pensione: "Una vita di sacrifici e poi in cambio non arrivi neanche a fine mese" disse l'uomo "non arrivi neanche alla metà del mese" lamentò la donna e poi un lungo sospiro. I ragazzi che entrarono subito dietro di me erano accompagnati da un cane formato famiglia, non chiedetemi la razza, non li riconosco mai, ma una cosa è certa era grande. In un angolo per non dare fastidio viste le dimensioni del loro amico a quattro zampe cominciarono a commentare la signora dello sportello, ridevano per il colore sinceramente discutibile dei suoi capelli: un misto di rosso, biondo, arancione, un mix esplosivo direi. Fu in quel momento che la coppia della "pensione" disse: "non ci sono più i giovani di una volta, oggi non rispettano più nessuno, una volta...." ma non riuscì a comprendere la fine della frase perchè il cane cominciò ad abbaiare così forte da costringere uno dei due ragazzi ad uscire dalla posta e a me a non sapere come finiva la frase. Poi toccò a me e in quel momento un uomo appena entrato si avvicinò allo sportello chiedendo una raccomandata con ricevuta di ritorno: bè l'espressione sul viso del signore quando l'impiegata rispose che avevano terminato le ricevute di ritorno non può essere commentabile: diciamo definirlo stupito è un eufemismo. Uscendo dalla posta incontrai un muro con una scritta "E se fosse per sempre?" Sicuramente era frutto di una dedica d'amore ma inevitabilmente pensai che quel per sempre era associabile al passare del tempo. Il tempo passa ma le frasi che si sentono sono sempre le stesse e per sempre saranno le stesse. Cambiano i soggetti ma alla fine della fiera tutte le generazioni si raccontano, soprattutto in posta, sempre le stesse cose.
Buona giornata!!!!!
mercoledì 2 febbraio 2011
Il pesciolino rosso e la sua mamma
Ci sono molti aspetti della vita che mi piacciono davvero tanto: il sorriso di un bambino, l'allegria di chi è innamorato, l'amore, la poesia, la musica, l'amicizia, i rapporti tra le persone, la solidarietà e tanto altro ancora. Perchè la vita merita sempre di essere vissuta e di questo ne sono certa anche quando i momenti di sconforto prendono il sopravvento. In quei momenti cerco dove si nasconde il mio sorriso e il mio ottimismo e poi magari mi scopro a ritrovarlo in un abbraccio di mio fratello, in una parola dolce di mia sorella o nello sguardo complice e affettuoso degli amici, quelli veri, quelli che so ci saranno sempre.
Ma un aspetto della vita che proprio non riesco a digerire, che mi fa proprio venir la voglia di gridare ai quattro venti la mia rabbia è la MORTE. La morte intesa proprio come fine. E non è solo la mia a preoccuparmi ma lo è forse ancor di più quella degli altri, mi spaventa e con difficoltà ne parlo, poi cerco di allontanare il pensiero perchè altrimenti mi prende un magone di tristezza che resta lì non sale e non scende ed è davvero faticoso da sostenere. Chissà forse avessi avuto un animale ci avrei fatto i conti con un pò più di serenità. In fin dei conti la vita per esserci prevede una fine che per quanto ingiusta possa sembrare è forse la cosa più democratica e giusta che in vita ci possa essere, non guarda in faccia nessuno, capita a tutti senza distinzione alcuna. Dicevo forse avere un animale domestico mi avrebbe aiutato. La verità è che dopo il pesciolino rosso non ne ho più voluto sapere, amo gli animali, quelli degli altri però.
Il mio pesciolino rosso si chiamava Pallino, era piccino e io l'avevo vinto alle giostre. Quando lo portammo a casa ero davvero contenta, in preda ad una fervida immaginazione tipica della fanciullezza (avrò avuto 5 anni credo) mi ero immaginata che il tipo delle giostre era un uomo cattivo che aveva tolto tutti i pesciolini rossi dal mare allontanandoli dalle loro famiglie e che era compito di noi bambini liberarli da quel mostro e riportarli in mare. Ci provai ma i miei genitori mi spiegarono che il pesciolino buttato in mare non avrebbe fatto una buona fine, poveri loro ancora non sapevano che fine gli avrei fatto fare io. Arrivati a casa riempimmo d'acqua quello che io ingenuamente definii un acquario ovviamente non lo era. Pallino mi dava il buon giorno prima di andare all'asilo, quando tornavo a casa per pranzo e stava con me quando facevo i miei murales sui muri di casa, lo so a cinque anni non si dovrebbe più disegnare sui muri ma la tentazione di colorare pareti bianche era troppo forte tanto quando il desiderio di mia madre di darmele di santa ragione. Per il mangiare se ne occupava lei. Se nonché a mio avviso Pallino mangiava troppo poco e a me dispiaceva, pensavo che mamma non sapesse proprio bene come nutrire un pesciolino rosso. Così dopo che lei gli dava da mangiare io rincaravo la dose e un brutto giorno al ritorno dall'asilo Pallino non c'era più, mamma l'aveva trovato a pancia all'aria una mattina. Povero Pallino, avrà sofferto? Per non farmi sentire in colpa mamma mi disse che portando pallino dal veterinario perchè aveva un pò di mal di pancia Pallino aveva trovato la sua mamma ed era giusto che lei lo riavesse con sè. Bè diciamo che la cosa migliore era stata quella di crederci sentire di aver fatto una buona azione mi fece sentire un pò meno triste, ma da allora non volli più sentire ragioni, non potevo affezionarmi a qualcuno e poi rischiare che me lo portassero via no? Ovviamente adesso che sono più grande penso che per i bambino avere un animale, se ci sono le possibilità, sia una cosa importantissima per la loro crescita ma Pallino ha segnato veramente le mie scelte, così ogni tanto penso davvero che potrebbe aver ritrovato la sua mamma magari non proprio dal veterinario, che ne dite?
Ma un aspetto della vita che proprio non riesco a digerire, che mi fa proprio venir la voglia di gridare ai quattro venti la mia rabbia è la MORTE. La morte intesa proprio come fine. E non è solo la mia a preoccuparmi ma lo è forse ancor di più quella degli altri, mi spaventa e con difficoltà ne parlo, poi cerco di allontanare il pensiero perchè altrimenti mi prende un magone di tristezza che resta lì non sale e non scende ed è davvero faticoso da sostenere. Chissà forse avessi avuto un animale ci avrei fatto i conti con un pò più di serenità. In fin dei conti la vita per esserci prevede una fine che per quanto ingiusta possa sembrare è forse la cosa più democratica e giusta che in vita ci possa essere, non guarda in faccia nessuno, capita a tutti senza distinzione alcuna. Dicevo forse avere un animale domestico mi avrebbe aiutato. La verità è che dopo il pesciolino rosso non ne ho più voluto sapere, amo gli animali, quelli degli altri però.
Il mio pesciolino rosso si chiamava Pallino, era piccino e io l'avevo vinto alle giostre. Quando lo portammo a casa ero davvero contenta, in preda ad una fervida immaginazione tipica della fanciullezza (avrò avuto 5 anni credo) mi ero immaginata che il tipo delle giostre era un uomo cattivo che aveva tolto tutti i pesciolini rossi dal mare allontanandoli dalle loro famiglie e che era compito di noi bambini liberarli da quel mostro e riportarli in mare. Ci provai ma i miei genitori mi spiegarono che il pesciolino buttato in mare non avrebbe fatto una buona fine, poveri loro ancora non sapevano che fine gli avrei fatto fare io. Arrivati a casa riempimmo d'acqua quello che io ingenuamente definii un acquario ovviamente non lo era. Pallino mi dava il buon giorno prima di andare all'asilo, quando tornavo a casa per pranzo e stava con me quando facevo i miei murales sui muri di casa, lo so a cinque anni non si dovrebbe più disegnare sui muri ma la tentazione di colorare pareti bianche era troppo forte tanto quando il desiderio di mia madre di darmele di santa ragione. Per il mangiare se ne occupava lei. Se nonché a mio avviso Pallino mangiava troppo poco e a me dispiaceva, pensavo che mamma non sapesse proprio bene come nutrire un pesciolino rosso. Così dopo che lei gli dava da mangiare io rincaravo la dose e un brutto giorno al ritorno dall'asilo Pallino non c'era più, mamma l'aveva trovato a pancia all'aria una mattina. Povero Pallino, avrà sofferto? Per non farmi sentire in colpa mamma mi disse che portando pallino dal veterinario perchè aveva un pò di mal di pancia Pallino aveva trovato la sua mamma ed era giusto che lei lo riavesse con sè. Bè diciamo che la cosa migliore era stata quella di crederci sentire di aver fatto una buona azione mi fece sentire un pò meno triste, ma da allora non volli più sentire ragioni, non potevo affezionarmi a qualcuno e poi rischiare che me lo portassero via no? Ovviamente adesso che sono più grande penso che per i bambino avere un animale, se ci sono le possibilità, sia una cosa importantissima per la loro crescita ma Pallino ha segnato veramente le mie scelte, così ogni tanto penso davvero che potrebbe aver ritrovato la sua mamma magari non proprio dal veterinario, che ne dite?
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