Da pochi minuti sono rientrata dalle mie commissioni quotidiane e tra queste quella che di solito lascia il segno più incisivo e la coda in posta. Eh si perchè a differenza degli altri uffici, in posta sai quando entri ma non quando esci. Ovviamente rinuncio a priori ad andare alla Posta centrale, oltre le mie gambe (dista parecchio da dove lavoro) a rifiutarsi è anche la mia pazienza perchè pur essendo una persona tollerante, a volte anche eccessivamente, davanti a code interminabili e a "profumi" poco gradevoli provenienti da intestini malconci di persone poco avvezze all'acqua e al sapone, anche la mia pazienza sventola bandiera bianca in segno di arresa e di pietà divina. Certo le file chilometriche davanti a sportelli chiusi o peggio ancora occupati da "personale presente ma non operativo" non si sprecano neanche nell'ufficio più piccolo ma a me sembra di perdere meno tempo e a volte a certe convinzioni conviene non rinunciare.
L'Ufficio postale è uno dei posti dove stranamente riesco con più facilità ad ascoltare i discorsi della gente: le "conversazioni postali" come amo definirle io.
Detesto sbuffare e lamentarmi per la lentezza delle operazioni, mi diverto al contrario a sentire di cosa parlano gli altri durante l'attesa. Oggi, per esempio, davanti a me c'era una signora con un paio di scarpe dal tacco allucinante, ci stava sopra come se dovesse camminare sulle uova quando arrivò il suo turno pensai che da un momento all'altro sarebbe cascata per terra e invece, per fortuna, se pur traballando l'espressione del suo viso sembrava sicura e tranquilla. La donna per tutto il tempo non solo non aveva rivolto parola a nessuno ma era rimasta perennemente concentrata sullo sportello che l'avrebbe servita, forse aveva pura che qualcuno le rubasse il posto? Una coppia non più tanto giovane si lamentava della bassa pensione: "Una vita di sacrifici e poi in cambio non arrivi neanche a fine mese" disse l'uomo "non arrivi neanche alla metà del mese" lamentò la donna e poi un lungo sospiro. I ragazzi che entrarono subito dietro di me erano accompagnati da un cane formato famiglia, non chiedetemi la razza, non li riconosco mai, ma una cosa è certa era grande. In un angolo per non dare fastidio viste le dimensioni del loro amico a quattro zampe cominciarono a commentare la signora dello sportello, ridevano per il colore sinceramente discutibile dei suoi capelli: un misto di rosso, biondo, arancione, un mix esplosivo direi. Fu in quel momento che la coppia della "pensione" disse: "non ci sono più i giovani di una volta, oggi non rispettano più nessuno, una volta...." ma non riuscì a comprendere la fine della frase perchè il cane cominciò ad abbaiare così forte da costringere uno dei due ragazzi ad uscire dalla posta e a me a non sapere come finiva la frase. Poi toccò a me e in quel momento un uomo appena entrato si avvicinò allo sportello chiedendo una raccomandata con ricevuta di ritorno: bè l'espressione sul viso del signore quando l'impiegata rispose che avevano terminato le ricevute di ritorno non può essere commentabile: diciamo definirlo stupito è un eufemismo. Uscendo dalla posta incontrai un muro con una scritta "E se fosse per sempre?" Sicuramente era frutto di una dedica d'amore ma inevitabilmente pensai che quel per sempre era associabile al passare del tempo. Il tempo passa ma le frasi che si sentono sono sempre le stesse e per sempre saranno le stesse. Cambiano i soggetti ma alla fine della fiera tutte le generazioni si raccontano, soprattutto in posta, sempre le stesse cose.
Buona giornata!!!!!
Perchè Margherita, perchè nel giardino di fragole? Margherita è il nome della mia nonna materna, purtroppo scomparsa qualche anno fa e alla quale ero molto legata, le fragole perchè le facevano allergia e mia nonna era come una bimba voleva tutto quello che non poteva avere e io l'adoravo per quello che era, questo blog lo dedico a lei: una donna vitale, socievole, adorabile, UNICA, che se ai suoi tempi avesse potuto avrebbe avuto un blog pieno d'amore e di spensieratezza com'era lei.
Welcome!!!!!!
Benvenuti nel mio giardino al profumo di fragola, spero siate golosi perchè ho intenzione di coccolarvi con dolci pensieri.....
è tutto un mondo variopinto quello che si incontra alle poste: a Verona si usa il biglietto con i numerini per i vari servizi e sempre c'è qualcuno che si sbaglia prendendo il numero del servizio che non fa al caso suo e litiga con quello che, avendo preso il numero del servizio giusto, viene chiamato prima di lui pur essendo arrivato dopo...puoi immaginare la scena!!!
RispondiEliminaE SE FOSSE PER SEMPRE è un bel nome per una rubrica dedicata alla posta.. io di solito leggo... ed ho la fortuna di avere un mercatino proprio vicino per cui mi sollazzo cosi!!
RispondiEliminapiacere di conoscerti collega!
@Luigi: Non solo immagino ma siccome nella sede centrale anche noi siamo dotati di questa macchina infernale che sputa numeri e fa imbestialire gli utenti, ne sento e ne vedo di ogni....quindi ho ben presente e ti dirò che a volte certe scene le trovo persino divertenti....Un abbraccio!!!
RispondiElimina@La Segretari@Imperfetta nonchè collega: Grazie per essermi venuta a trovare, lo so tra noi segretarie c'è un filo comunicativo che gli altri non possono comprendere.....concordo sarebbe un bel nome per una rubrica di posta....Un saluto postale!!!!
E' proprio vero...le poste sono un un piccolo microcosmo...un po' come quando si va dal dottore ;D un abbraccio
RispondiEliminaCara Eva ma sai che mi hai dato proprio un'idea per un prox post? Dal dottore ecco si perchè anche lì ce ne sono da raccontare....un abbraccio a te!!!!
RispondiEliminaSi Valentina le code in posta sono una dura prova di pazienza. Buon onomastico e Buon San Valentino!
RispondiEliminaGrazie Mirta e benvenuta nel mio giardino di fragole!!!Luce nel cuore sa già di qualcosa di buono verrò a trovarti.....
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