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Benvenuti nel mio giardino al profumo di fragola, spero siate golosi perchè ho intenzione di coccolarvi con dolci pensieri.....

giovedì 13 ottobre 2011

La casa dei sogni

La mia casa dei sogni è una casa piena di colore, dove il sole non da spazio alle nuvole, dove il profumo di caffè e di brioches appena sfornate ti da il buongiorno, dove il micio di casa si accoccola sulle tue ginocchia e fa le fusa, dove i bambini giocano allegramente con il cane, mentre tu leggi beatamente l'ultimo romanzo acquistato. Lo so è bello sognare, nei sogni non si è obbligati  aporsi dei limiti. La relatà è però ben diversa, purtroppo. Da quando ho deciso di cambiare casa mi si è aperto un mondo nel quale avrei preferito non entrare. Premettendo che oggi cercare una casa in affitto ad Alassio è come cercare casa davanti al Duomo di Milano, le cifre sono pressocchè le stesse, non mi aspettavo certo di trovare tutte le comodità del mondo, lungi da me anche il solo pensiero, ma certamente mai avrei immaginato che per un monolocale (definito bilocale dal proprietario, sulla base di cosa non so) fuori zona, piano terreno con annesso giardino davanti casa (giardino si fa per dire, sterpaglia è un termine più appropriato) mi chiedessero la bellezza di 650,00 €, contratto per un anno, non si sa mai la figlia volesse rientrare da Milano da un momento all'altro serve la casa, mobili vecchi, risalenti credo alla fine della Prima Guerra Mondiale, un bagno grande quanto un computer portatile, vista sterpaglia e non vado avanti.....Meno che mai pensavo che avvalendomi dell'aiuto di un'agenzia immobiliare mi sarei ritrovata nel giro di un paio di giorni a dover anticipare al proprietario di un appartamento di modeste dimensioni la bellezza di 4000,00 € (tre mensilità anticipate, cauzione, mediazione agenzia) il tutto con la spada di Damocle sulla testa che allo scadere dell'anno ti diano il ben servito e tu debba ripartire alla ricerca di una nuova casa (insomma non hai fatto in tempo ad abituarti all'idea di aver anticipato una cifra del genere che devi anticiparla di nuovo), per non parlare poi degli scempi che ho visto, no comment. Insomma alla fine facendomi due conti mi sa che me ne resto dove sono, la mia casa è allegra, ha il corridoio arancione che mi mette di buion umore non appena varco la soglia di casa, è in pieno centro e con qualche accorgimento e con qualche mobile in più non sarà la casa dei sogni ma ci si può avvicinare parecchio, insomma dovrò tirare la cinghia ma almeno quando sarò a casa mi sentirò serena e non vivrò con l'angoscia di dovermene andare da un momento all'altro.
ps: Perdonatemi se trovate qualche errore o frase sconnessa ma scrivere e stare attenti che nessuno entri in ufficio e assai impegnativo.

giovedì 29 settembre 2011

Le bugie hanno le gambe lunghe e il tacco dieci....

 

"Le bugie hanno le gambe lunghe e il tacco dieci" è il romanzo d'esordio di La Redazione  (taccodieci.blogspot.com). Mi è arrivato una mattina per posta, adoro leggere e un libro è sempre un regalo che suscita in me un'infinita curiosità. Lo apro, leggo la dedica. ti ringrazio nuovamente Elisabetta, sei riuscita nel tuo intento mi hai strappato un sorriso e non solo uno, Grazie!!!! Ho impiegato un pò prima d'iniziare a leggerlo, volevo aspettare di avere davvero del tempo da dedicare alla lettura, s'instaura sempre un rapporto tra me e i libri che leggo e non volevo che i mille impegni di quest'ultimo periodo mi distraessero troppo. Poi leggerlo è stato un attimo, spassoso, divertente, riflessivo e a tratti commovente, forse perchè nella protagonista chiunque di noi si può immedesimare. Alice è una ragazza "normale" con una vita "normale". La ragazza della porta accanto, quella che incontri al supermeracato mentre sei in coda alla cassa o per caso in treno mentre sta leggendo il tuo libro preferito e capisci che già per quello avete qualcosa in comune. Alice ha una vita felice che all'improvviso per una serie di scelte sbagliate cambia drasticamente dando inizio ad una serie di eventi sfavorevoli. Il suo perfetto fidanzato profondamente deluso, un'amica crudele e falsa, una nuova famiglia allargata e nuove amiche sincere cambieranno repentinamente il corso degli eventi.Un romanzo divertente che tratta argomenti delicati e attuali con grande ironia e semplicità. Adesso Alice è come fosse una mia amica ed io sono davvero curiosa di sapere come procede la sua vita. Assolutamente consigliato. 
Brava Elisabetta, complimenti!!!!


martedì 13 settembre 2011

Scusi ma lei è sposata?

Da due mesi a questa parte (ossia da quando ho aperto la pizzeria) ci penso spesso. A novembre sono 31 anni e la prima volta che sono andata a lavorare ne avevo 14. Il mio primo lavoro è stato fare la commessa in un negozio d'abbigliamento. Dovevano iniziare le vacanze estive quando un'amica di mia nonna le ha domandato se conosceva una ragazzina che volesse fare la stagione estiva nel suo negozio e lei ha pensato a me, presto fatto, dalle 9 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 19.30 tutti i giorni. Con il lavoro ho sempre avuto un rapporto di fortuna sfigata, ovvero, non mi posso lamentare,  da quando ho iniziato non mi sono mai fermata e non ho mai dovuto cercarmelo mi ha sempre trovato lui (gran fortuna davvero), per le tipologie di lavoro e per i soggetti incontrati sulla mia strada non posso dire di essere stata altrettanto fortunata. Comunque di riffa o di raffa sono quasi 17 anni che lavoro. Di questi 17 anni, dieci in ufficio, non sempre lo stesso per carità ho sempre aspirato a cercare qualcuno di più matto dei capi precedenti (masochista????).
Sarà che tanti anni seduta ad una scrivania ad occuparmi di atti notarili e contabilità hanno spento ogni mio entusiasmo ma da quando ho aperto la pizzeria trovo che il lavoro d'ufficio sia totalmente alienante, così se la mattina in ufficio sono sveglia e pimpante solo con lo sguardo ma non con il cuore la sera appena arrivano i primi clienti mi carico alla grande ed esce la mia vera natura giocherellona e vivace.
A dire il vero non sempre avere a che fare con al gente è carino e coccoloso ma speso e volentieri mi faccio delle garndi risate.
Ecco alcune richieste bizzarre che mi è capitato di sentire:
- Una signora che ama particolarmente il pesto mi domanda: "Signorina io prendo una foccaccia al pesto senza basilico" Ora ammetto di non essere una grande chef, anzi ammetto di avere in cucina serie difficoltà ma il pesto non si fa con il basilico?
- Tavolata di circa una decina di persone, tutte pizze diverse e quasi nessuna da menù, no problem gl'ingredienti ci sono e il cliente va accontentato (quasi sempre). Arriva l'ultimo il più furbo della compagnia: "Io prenderei una pizza allo speck senza lo speck" Pensavo mi prendesse in giro, mantengo la calma, so essere molto diplomatica e tranquilla se necessita e domando: "una margherita quindi?" "No, no" insiste "una speck senza speck" Adesso perdo la pazienza, lo sento. "Insomma, al profumo di speck, lei lo speck lo mette sulla pizza poi, prima di portarla al tavolo, leva le fette di speck e ne rimane solo il profumo, semplice no?"
Ma la più bella è stata domenica scorsa: una coppia sulla cinquantina si siede ad un tavolo fuori nel dehor, ordinano, parlano prima in tono pacato poi sento lei lamentarsi perchè decide sempre tutto lui, anche dove sedersi quando vanno a mangiare. Dopo un pò noto che l'uomo continua a fissarmi mi avvicino, niente. Servo intanto gli altri clienti. L'uomo mi rifissa, mi avvicino, domando se hanno bisogno, niente. L'uomo sorride la donna è visibilmente contrariata. Dopo pochi attimi mi guarda nuovamente e mi dice" Scusi, ma lei è sposata?" "No" rispondo con uno sguardo della serie "Ma fatti i cavolacci tuoi". "No perchè se non è sposata, non può lavorare." "?????????????" "E no continua, se non è sposata non può capire, mi porti il conto" Sono questi i momenti che mi tocco per sentire se ci sono e mi guardo intorno alla ricerca di una telecamera o di qualcuno che spunti da dietro un cespuglio per gridarmi "Sei su scherzi a parte". Non ho la più pallida idea di che cosa volesse dire quel pazzo furioso una cosa è certa se la mattina mi annoio mortalmente di sera mi si pare un mondo, misterioso ma alquanto variopinto.

venerdì 9 settembre 2011

A volte capita che.....

A volte capita che senti il tempo scivolarti tra le mani, a volte capita che devi allontanarti per ritrovarti e a volte capita che pur allontanandoti non sei riuscita a ritrovarti.
A volte capita che vuoi scappare dal tuo mondo alla ricerca di uno migliore e poi scopri che in realtà vorresti fuggire dalle difficoltà e basta ma da quelle non si scappa, le si affronta, non ci sono alternative se si vuole restare in piedi.
A volte capita che arriva il momento che bisogna dover contare solo su se stessi ma poi magari ti volti, anche solo per un attimo e scopri di non essere poi così sola....
A volte capita che arrivi il momento di fare ritorno a casa, una casa non è fatta solo di mattoni, una casa è tale quando in lei ritrovi il tuo mondo, quando in lei ritrovi sicurezza, una casa è anche un blog dove aprire la porta ad amici che ti auguri non ti abbiano dimenticata....
Spero di essere tornata......chissà!!!!!


lunedì 25 luglio 2011

Le cose non vanno mai come credi......

Le cose non vanno mai come credi, non seguono la logica, non sono programmabili e per quanto uno s'impegni a farle andare per un verso loro fanno quello che vogliono senza preoccuparsi minimamente di quello che desideriamo.
Quando ero piccola e guardavo le ragazze più grandi m'immaginavo di diventare come loro, vedevo una mamma e sapevo che sarei diventata mamma anch'io, vedevo una coppia d'innamorati e sapevo che mi sarei innamorata anch'io. Così in prima elementare vedevo quelle di quinta, mi sembravano tutte altissime e con fisici perfetti, ovvio che non fosse proprio così, ma le guardavo e sapevo che sarei diventata come loro (e pensare che non avevano più di dieci, undici anni), per me era un processo naturale, logico....poi alle medie vedendo che non ero proprio diventata come loro ho pensato che ognuno avesse tempi diversi e ho atteso di diventare grande, di età sicuro, di altezza un pò meno.....Avevo immaginato che, sempre per un processo naturale, che una volta arrivata a trent'anni avrei avuto un marito, conosciuto in chissà quale modo romantico, un lavoro entusiasmante, tre o quattro bambini che gironzolavano spensierati in una casa sul mare con Fido scodinzolante gioioso al mio rientro in casa.....ma queste cose non si possono programmare, la vita ti riserva sempre qualche sorpresa e ti accorgi che le cose non vanno mai come credi......