Martedì 26 aprile 2011, tragedia, alzarmi dal letto è stata davvero una tragedia. No no non sto esagerando mi dormiva il cuore e faceva anche sogni belli, mannaggia, è sempre così quando sogno prati fioriti, corse in giardini immensi, bimbi che sorridono beati e spensierati ecco che il suono della sveglia come un fulmine a ciel sereno è pronto a colpirmi. Ma certo non posso proprio lamentarmi: in festa da venerdì pomeriggio e sabato piovoso e noioso a parte ho passato una Pasqua e una Pasquetta di tutto rispetto. Anzi a dire il vero i festeggiamenti sono iniziati proprio venerdì sera. Fra è riuscita a trascinarmi a Pietra, dopo tanto che me lo dice ho ceduto, e ho fatto bene. Siamo andate in un locale dove fanno musica dal vivo, poco dopo ci hanno raggiunto i suoi amici ed è così che ho conosciuto Vera, Matteo, Simone, Marco e gli altri che a poco a poco si univano a noi. Poi è arrivato Flavio che in realtà si chiama Fabio, ma la musica era davvero troppo alta così quando lui ha detto: "Piacere Fabio" io ho capito "Piacere Flavio"; la cosa che mi ha stupito, però, è stata che se tra Fabio e Flavio non c'è una differenza abissale tra Giulia e Valentina c'è eccome. Che c'entra Giulia? Me lo domando anch'io. Eh già io ho capito Flavio e lui ha capito Giulia che è come dire che in realtà non ha capito e mi ha attribuito il nome che in quel momento gli sembrava più giusto. Insomma lui aveva deciso io da quel momento in avanti sarei stata GIULIA. Ma non è finita lì. Mentre parlavo dei miei trascorsi siciliani e di come mi fossi trovata bene in Sicilia tanto da averci lasciato un pezzo di cuore il suddetto, sempre lui, insomma è un vizio, capisce che ho trascorsi sudamericani. Bè vi lascio immaginare per tutti ormai ero "Giulia la Sudamericana" perchè regola prima del gruppo è "se ho capito una cosa per un'altra è che in realtà tu quella hai detto". Lungi da me contraddire. Pasquetta che dire, a casa di G. con tutta l'allegra brigata e le bimbe, due capolavori. Grigliata di carne, casatiello, torta di carciofi della Dani, partita di pallavolo....insomma una bella giornata. E menomale che ci sono gli amici.
Buon giovedì a tutti!!!!!
Perchè Margherita, perchè nel giardino di fragole? Margherita è il nome della mia nonna materna, purtroppo scomparsa qualche anno fa e alla quale ero molto legata, le fragole perchè le facevano allergia e mia nonna era come una bimba voleva tutto quello che non poteva avere e io l'adoravo per quello che era, questo blog lo dedico a lei: una donna vitale, socievole, adorabile, UNICA, che se ai suoi tempi avesse potuto avrebbe avuto un blog pieno d'amore e di spensieratezza com'era lei.
Welcome!!!!!!
Benvenuti nel mio giardino al profumo di fragola, spero siate golosi perchè ho intenzione di coccolarvi con dolci pensieri.....
giovedì 28 aprile 2011
mercoledì 27 aprile 2011
sabato 23 aprile 2011
lunedì 18 aprile 2011
Cronaca di una giornata di follia (stra) ordinaria.
Venerdì 15 aprile ore 23.30 circa: sono ancora con la Dani, settimana alquanto lunga e davvero impegnativa e il primo sbadiglio è sintomo della stanchezza che incombe. "Una volta quando ero giovane...."
Ancora quattro chiacchiere, due passi fino alla macchina, speriamo siano solo due, i miei piedi sono massacrati ed io vedo già le stelle.....
Una volta sotto casa come d'abitudine continua la conversazione, è inutile è sempre così quando le donne chiacchierano non c'è stanchezza che tenga, potrebbero parlare fino al mattino seguente senza fermarsi un attimo neanche per recuperare fiato.
Sabato 16 aprile ore 00.20 sono a casa, telefono a mia sorella, le dico che sono rientrata, tutto ok, ma ora è il caso di andare a dormire, mi devo svegliare ad un orario decente, prima di partire per Alba ho un mucchio di cose da fare....metto la sveglia se no col cavolo che mi sveglio.....
Alba, sono ormai settimane che con Chiara (Le lucertole mi fanno il solletico) che ne parliamo. Lei è emozionata ma fino al momento in cui non la vedo non mi rendo conto di quanto sia agitata sul serio. Sudorazione e mani gelate, direi chiaro sintomo di ansia e agitazione.
Mi addormento pensando al dolore ai miei piedi e alla giornata che mi aspetta, potrei mettere un bel paio di scarpe da ginnastica belle comode, ma forse con la gonna non sono proprio l'ideale....Comunque non vedo l'ora.
Ore 8.00 apro gli occhi, è sempre così se bevo l'acqua prima di andare a nanna è un disastro la pipì non perdona ma stavolta almeno mi ha svegliato quando era già giorno, forse ero troppo stanca per svegliarmi prima.
Mi riaddormento.
Oddio le 9.30, oddio oddio ma è tardissimo....AAAAAAAAAHHHHHHHH......panico e paura, salivazione azzerata.....quando è tardi mi perdo e invece di velocizzarmi rallento come una lumaca......
Ecco così inizia la mia giornata di follia (stra) ordinaria. E ad Alba non ci siamo ancora arrivati.
Ore 12.30 dopo una mattinata di corse ecco Chiara, con voce squillante la sento chiamarmi. Il suo sorriso mi tranquillizza, è lei, allegra come sempre, malgrado l'ansia che l'attanaglia. Prima volta fuori porta con il suo libro "Anche gli uomini fanno coccodè", elettrizzante no?
Eccola qui Chiara, il vestito lo ha fatto lei, non è fantastico? Qui siamo in partenza, Renzo, suo marito è già in macchina, io con la macchina fotografica non posso perdere ogni scatto di questa giornata che si presenta già piena di allegria.
Pronti partenza via!!!!!!!!!!!
Alla Mondadori sono stati gentilissimi, Paolo e Anna ci hanno accolto con il sorriso e direi che come inizio non è stato niente male.
Tutti sono stati gentili e Chiara ha fatto un successone, ma mentre lei "lavorava" io e Renzo ci siamo fatti una bella passeggiata in giro per Alba.
Ci siamo fermati in una pasticceria dove mi sono mangiata una fetta di torta sensazionale niente a che spartire però con il gelato alla nocciola che ho mangiato nel pomeriggio. Alba era col sole, le pasticcerie abbondavano, le gelaterie pure, Chiara socializzava con gli albesi e ciliegina sulla torta abbiamo conosciuto Adriana, una blogger, carinissima e simpaticissima che è stata molto gentile. E' venuta col fidanzato. E' stato davvero bello conoscerla, parlare con qualcuno in maniera virtuale e poi vederlo in carne d'ossa è davvero forte. E' stato proprio un bel pomeriggio. Aver condiviso questi momenti con Chiara è stato davvero un regalo bellissimo!!!!!
Ed ecco alcune foto che hanno colorato questo splendido sabato ad Alba.
Guardate che bellezza anni cinquanta!!!!
Chiara alla Mondadori
Chiara e Adriana
Signori e signore ecco a voi l'autrice del romanzo umoristico "Anche gli uomini fanno coccodè"
Una vera VIP!!!!!
In ordine: alla Mondadori, Chiara e Renzo e Chiara ed io, naturalmente davanti ad una pasticceria!!!!!!
Baciotti alla nocciola a tutti!!!!!!
mercoledì 13 aprile 2011
Le cose che ho amato di te.
Ci sono volte in cui pensiamo che ad una nostra azione corrisponda la reazione che noi ci aspettiamo. Poi rimaniamo delusi o meravigliosamente stupiti da ciò che capita indipendentemente dal nostro volere. Ci sono volte in cui ciò che amiamo di più in una persona è anche ciò che più ci fa arrabbiare. Così è capitato pensandoti, che alla mia azione tu mi abbia stupito per la reazione che hai avuto e che non mi aspettavo e che le cose che ho amato di te siano le stesse cose che da te mi hanno allontanato.
Ho amato la tua spensieratezza, il tuo prendere la vita con apparente distacco, l'ho amata fino a quando la tua spensieratezza non l'ho vissuta come superficialità e distacco dalle cose concrete della vita.
Ho amato il tuo modo, unico, di farmi sentire speciale quando eri con me. L'ho amato fino a quando questo tuo modo di farmi sentire speciale diventava pesante come un macigno quando non eri con me ed io non mi sentivo più così tanto speciale. Ho amato quel tuo lato ingenuo e un pò indifeso, mi faceva tenerezza. L'ho amato fino a quando quel tuo essere indifeso mi ha trasmesso insicurezza e pian piano ho perso ogni certezza.
Ti ho amato tanto e forse ti amo ancora, e forse sono proprio le cose che ho amato di te a tenerci ancora legati l'uno all'altra.
Ho amato la tua spensieratezza, il tuo prendere la vita con apparente distacco, l'ho amata fino a quando la tua spensieratezza non l'ho vissuta come superficialità e distacco dalle cose concrete della vita.
Ho amato il tuo modo, unico, di farmi sentire speciale quando eri con me. L'ho amato fino a quando questo tuo modo di farmi sentire speciale diventava pesante come un macigno quando non eri con me ed io non mi sentivo più così tanto speciale. Ho amato quel tuo lato ingenuo e un pò indifeso, mi faceva tenerezza. L'ho amato fino a quando quel tuo essere indifeso mi ha trasmesso insicurezza e pian piano ho perso ogni certezza.
Ti ho amato tanto e forse ti amo ancora, e forse sono proprio le cose che ho amato di te a tenerci ancora legati l'uno all'altra.
sabato 9 aprile 2011
mercoledì 6 aprile 2011
AMICIZIA.
AMICIZIA
...nella solitudine, nella malattia, nella confusione, la semplice conoscenza dell'amicizia rende possibile resistere, anche se l'amico non ha il potere di aiutarci. È sufficiente che esista. L'amicizia non è diminuita dalla distanza o dal tempo, dalla prigionia o dalla guerra, dalla sofferenza o dal silenzio. È in queste cose che essa mette più profonde radici. È da queste cose che essa fiorisce....
Pam Brown
lunedì 4 aprile 2011
Uno, nessuno e centomila.
Pirandello è tra i miei autori preferiti, lo leggo e lo rileggo spesso, trovo che abbia un modo davvero speciale di descrivere la realtà: ironia, profondità; i suoi racconti si arricchiscono di sfumature che ti fanno assaporare parola per parola, che ti fanno vivere nella quotidianità le vicissitudini dei personaggi che descrive.
Una delle opere che preferisco è "Uno, Nessuno e Centomila".
Vitangelo Moscarda è un uomo che conduce una vita normale, quasi monotona, senza grandi avvenimenti pronti a scombussolare la sua esistenza. La sua vita procede tranquilla fino a quando la moglie Dida non gli fa notare un piccolo difetto: il suo naso pende leggermente verso destra. Da quel momento in avanti Vitangelo si accorge che le persone che lo circondano vedono difetti in lui di cui Moscarda era perfettamente all'oscuro. Si rende conto di non essere più lui ma di essere uno per ogni persona che incontra e per ogni azione che compie. Vitangelo comincia a compiere azioni bislacche, fino al punto di passare per matto agli occhi di chi lo conosceva prima. Finirà i suoi giorni solo in un ospizio, paradossalmente più felice di prima, nel tentativo di liberarsi di quell'Uno, di quei Centomila e di diventare, per sè e per gli altri, Nessuno.
Com'è tutto vero questo, da quando ho letto per la prima volta quest'opera c'ho pensato spesso a come siamo e a come ci comportiamo in maniera diversa a seconda delle situazioni che viviamo o delle persone che incontriamo. Indossiamo sempre qualche maschera, la maschera della diffidenza quando abbiamo il sentore di non poter lasciarci andare, la maschera dell'allegria davanti al dolore di chi amiamo per non far pensare loro che stiamo soffrendo e che abbiamo paura di perderli, la maschera dei duri quando dobbiamo difendere qualcuno che riteniamo troppo debole per difendersi da solo, la maschera dell'accettazione quando un capo ci da ordini che non condividiamo ma che non possiamo non eseguire. Ma soprattutto quante persone diverse siamo per le persone che ci circondano? E quante volte indossiamo una maschera con noi stessi per paura di conoscere davvero chi siamo? Ma c'è un momento in cui tutte le maschere cadono giù e fanno vedere il proprio io? C'è un momento in cui il dolore prende il sopravvento, il riso e la gioia di stare con gli amici fa crollare ogni difesa perchè ci sentiamo a nostro agio e ci fidiamo, quando ci guardiamo allo specchio e non ci limitiamo a vedere il nostro viso ma siamo capaci di guardare un pò più a fondo, un pò più vicino alla nostra anima.Forse è quello il momento in cui siamo noi il nostro io e non siamo costretti ad indossare nessuna maschera.
Buona serata a tutti!!!!
Una delle opere che preferisco è "Uno, Nessuno e Centomila".
Vitangelo Moscarda è un uomo che conduce una vita normale, quasi monotona, senza grandi avvenimenti pronti a scombussolare la sua esistenza. La sua vita procede tranquilla fino a quando la moglie Dida non gli fa notare un piccolo difetto: il suo naso pende leggermente verso destra. Da quel momento in avanti Vitangelo si accorge che le persone che lo circondano vedono difetti in lui di cui Moscarda era perfettamente all'oscuro. Si rende conto di non essere più lui ma di essere uno per ogni persona che incontra e per ogni azione che compie. Vitangelo comincia a compiere azioni bislacche, fino al punto di passare per matto agli occhi di chi lo conosceva prima. Finirà i suoi giorni solo in un ospizio, paradossalmente più felice di prima, nel tentativo di liberarsi di quell'Uno, di quei Centomila e di diventare, per sè e per gli altri, Nessuno.
Com'è tutto vero questo, da quando ho letto per la prima volta quest'opera c'ho pensato spesso a come siamo e a come ci comportiamo in maniera diversa a seconda delle situazioni che viviamo o delle persone che incontriamo. Indossiamo sempre qualche maschera, la maschera della diffidenza quando abbiamo il sentore di non poter lasciarci andare, la maschera dell'allegria davanti al dolore di chi amiamo per non far pensare loro che stiamo soffrendo e che abbiamo paura di perderli, la maschera dei duri quando dobbiamo difendere qualcuno che riteniamo troppo debole per difendersi da solo, la maschera dell'accettazione quando un capo ci da ordini che non condividiamo ma che non possiamo non eseguire. Ma soprattutto quante persone diverse siamo per le persone che ci circondano? E quante volte indossiamo una maschera con noi stessi per paura di conoscere davvero chi siamo? Ma c'è un momento in cui tutte le maschere cadono giù e fanno vedere il proprio io? C'è un momento in cui il dolore prende il sopravvento, il riso e la gioia di stare con gli amici fa crollare ogni difesa perchè ci sentiamo a nostro agio e ci fidiamo, quando ci guardiamo allo specchio e non ci limitiamo a vedere il nostro viso ma siamo capaci di guardare un pò più a fondo, un pò più vicino alla nostra anima.Forse è quello il momento in cui siamo noi il nostro io e non siamo costretti ad indossare nessuna maschera.
Buona serata a tutti!!!!
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