Da due mesi a questa parte (ossia da quando ho aperto la pizzeria) ci penso spesso. A novembre sono 31 anni e la prima volta che sono andata a lavorare ne avevo 14. Il mio primo lavoro è stato fare la commessa in un negozio d'abbigliamento. Dovevano iniziare le vacanze estive quando un'amica di mia nonna le ha domandato se conosceva una ragazzina che volesse fare la stagione estiva nel suo negozio e lei ha pensato a me, presto fatto, dalle 9 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 19.30 tutti i giorni. Con il lavoro ho sempre avuto un rapporto di fortuna sfigata, ovvero, non mi posso lamentare, da quando ho iniziato non mi sono mai fermata e non ho mai dovuto cercarmelo mi ha sempre trovato lui (gran fortuna davvero), per le tipologie di lavoro e per i soggetti incontrati sulla mia strada non posso dire di essere stata altrettanto fortunata. Comunque di riffa o di raffa sono quasi 17 anni che lavoro. Di questi 17 anni, dieci in ufficio, non sempre lo stesso per carità ho sempre aspirato a cercare qualcuno di più matto dei capi precedenti (masochista????).
Sarà che tanti anni seduta ad una scrivania ad occuparmi di atti notarili e contabilità hanno spento ogni mio entusiasmo ma da quando ho aperto la pizzeria trovo che il lavoro d'ufficio sia totalmente alienante, così se la mattina in ufficio sono sveglia e pimpante solo con lo sguardo ma non con il cuore la sera appena arrivano i primi clienti mi carico alla grande ed esce la mia vera natura giocherellona e vivace.
A dire il vero non sempre avere a che fare con al gente è carino e coccoloso ma speso e volentieri mi faccio delle garndi risate.
Ecco alcune richieste bizzarre che mi è capitato di sentire:
- Una signora che ama particolarmente il pesto mi domanda: "Signorina io prendo una foccaccia al
pesto senza basilico" Ora ammetto di non essere una grande chef, anzi ammetto di avere in cucina serie difficoltà ma il pesto non si fa con il basilico?
- Tavolata di circa una decina di persone, tutte pizze diverse e quasi nessuna da menù, no problem gl'ingredienti ci sono e il cliente va accontentato (quasi sempre). Arriva l'ultimo il più furbo della compagnia: "Io prenderei una pizza allo speck senza lo speck" Pensavo mi prendesse in giro, mantengo la calma, so essere molto diplomatica e tranquilla se necessita e domando: "una margherita quindi?" "No, no" insiste "una speck senza speck" Adesso perdo la pazienza, lo sento. "Insomma, al
profumo di speck, lei lo speck lo mette sulla pizza poi, prima di portarla al tavolo, leva le fette di speck e ne rimane solo il profumo, semplice no?"
Ma la più bella è stata domenica scorsa: una coppia sulla cinquantina si siede ad un tavolo fuori nel dehor, ordinano, parlano prima in tono pacato poi sento lei lamentarsi perchè decide sempre tutto lui, anche dove sedersi quando vanno a mangiare. Dopo un pò noto che l'uomo continua a fissarmi mi avvicino, niente. Servo intanto gli altri clienti. L'uomo mi rifissa, mi avvicino, domando se hanno bisogno, niente. L'uomo sorride la donna è visibilmente contrariata. Dopo pochi attimi mi guarda nuovamente e mi dice" Scusi, ma lei è sposata?" "No" rispondo con uno sguardo della serie "Ma fatti i cavolacci tuoi". "No perchè se non è sposata, non può lavorare." "?????????????" "E no continua, se non è sposata non può capire, mi porti il conto" Sono questi i momenti che mi tocco per sentire se ci sono e mi guardo intorno alla ricerca di una telecamera o di qualcuno che spunti da dietro un cespuglio per gridarmi "Sei su scherzi a parte". Non ho la più pallida idea di che cosa volesse dire quel pazzo furioso una cosa è certa se la mattina mi annoio mortalmente di sera mi si pare un mondo, misterioso ma alquanto variopinto.