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venerdì 14 gennaio 2011

Aleramo, Adelasia, Alassio e i miei ricordi....



"Secondo la leggenda popolare la principessa Adelasia, figlia di Ottone I di Sassonia, fuggì in Liguria con Aleramo, ch'era stato il suo scudiero e ch'ella aveva sposato contro il volere del padre. Nei pressi di Montenotte una Rocca porta il nome di Adelasia, perché i due avrebbero trovato lì un momentaneo rifugio. In Liguria
Adelasia e Aleramo fondarono l’insediamento di Alaxia, in onore della principessa. Alaxia fu chiamata poi Alassio." 
Facile comprendere il perchè sono affezionata a questa leggenda: vivo qui ad Alassio da trent'anni ossia da quando sono nata, questa è il mio paese e qui c'è la mia gente, quelli che conosco da sempre, quelli che da sempre mi conoscono e se, lo ammetto, spesso qui mi sento stretta e vorrei scappare lontano, in fondo al cuore so che questa è la mia casa e che lo sarà per sempre ovunque io andrò.
Ma per me la leggenda di Aleramo e Adelasia va oltre, molto oltre.
L'altra sera "scartabellando" in un vecchio scatolone rimasto depositato nello sgabuzzino dei miei genitori dopo l'ultimo trasloco, ho ritrovato un vecchio giornalino della scuola risalente al 1997, quando frequentavo il IV anno del liceo linguistico aziendale DB di Alassio.Mamma mia sono già passati quattordici anni da allora, ma nel rivedere quella rivista mi sembra siano passati solo quattordici giorni. 
Sono affezionata a tutti i ricordi delle mie superiori, tutti hanno il periodo più bello della loro vita,, e quello è stato il mio anche se forse allora non lo sapevo.....Ma quell'anno fu davvero speciale. Con la mia classe si era instaurato un bellissimo rapporto di complicità e divertimento ma soprattutto si era creato tra di noi un forte spirito d'iniziativa. insomma pur di togliere tempo alle lezioni e allo studio le trovavamo tutte, avevo sempre qualche cosa di nuovo da inventare. Così un bel giorno alcuni di noi con la complicità della Sciutto (la nostra prof. di Tedesco) e Vittoria, un'insegnante di dizione, Michele, Nadia ed io (la Triplice Alleanza) pensammo bene di riscrivere la storia di Aleramo e Adelasia in forma teatrale per poi in un secondo momento dare ad ogni componente della classe un ruolo e rappresentare il tutto prima della fine dell'anno scolastico. Qualche giorno prima avevo letto su una rivista che il Gaslini di Genova si stava occupando di una malattia infantile chiamata "glicogenosi", una malattia o meglio una serie di malattie che colpisce un bambino su 100.000 nati, una malattia davvero seria e pericolosa che obbliga chi ne è colpito a mangiare continuamente per non cadere in ipoglicemia, con possibili convulsioni e il rischio di finire in coma hanno bisogno di una sorveglianza attenta e continua. Chi è malato lascia sempre negli altri un forte senso d'impotenza, un bambino malato lo lascia il doppio. Così si pensò bene di unire il divertimento di questa nuova iniziativa all'utilità di fare del bene a chi ne aveva veramente bisogno. il Gaslini è vicino a noi così si decise di far pagare il biglietto e di portare il ricavato, sotto forma di giocattoli, ai piccoli pazienti dell'ospedale pediatrico genovese. Fu bellissimo quella sera essere applauditi da amici, familiari, professori, c'avevamo lavorato tanto e fu ancora più bello portare un sorriso a chi di sorridere aveva bisogno. 
Ho svogliato lentamente il giornalino della scuola, che in occasione della rappresentazione teatrale di Aleramo e Adelasia, venne scritto, e così fu poi per tutti i numeri a seguire, da noi studenti e non più dai professori. Ed è bello sapere dopo tutti questi anni che l'eredità sia passata di classe in classe e che ancora qualcuno parla del linguistico aziendale dell'epoca. Un bel ricordo davvero che avevo piacere di condividere con voi. Se è vero che certi momenti non possono più tornare averli vissuti mi permette oggi di ripensarci con affetto e un pò di tenerezza, sempre e comunque con il sorriso, perchè sono i bei ricordi a rendere più leggeri i momenti difficili della vita. 
Un abbraccio a tutti.

3 commenti:

  1. Ehilà, ma che bel post! Sei impazzita? Avevi tipo 24 ore libere dal desiderio di cioccolato?
    Mi è piaciuto molto. Continua così.
    Ti va un tuffo nella crema di un krapfen?

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  2. Che bello il muretto e che belli i tuoi ricordi ;)

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  3. @Chiara: lo sai che non potrei mai rifiutare un tuffo nella crema di un krapfen, soprattutto se lo condivido con te ;)
    @Eva: Si il muretto è davvero bello e particolare, quand'è che ci vieni a trovare????? ;)

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